Psicomotricità Relazionale

Introduzione al concetto di Psicomotricità

La Psicomotricità è una disciplina che considera la persona nella sua “globalità”, ovvero come correlazione di strutture somatiche, affettive, cognitive.

Punto d’incontro di tali strutture è il corpo. Esso è il canale per esprimere emozioni, per comunicare e conoscere. Questo è il motivo per cui, durante gli incontri di Psicomotricità, il corpo viene stimolato alla spontaneità, al movimento, all’azione e alla rappresentazione. In questo modo si aiuta la persona a rielaborare le proprie esperienze emotivo – affettive, a maturare strategie cognitive e a sviluppare in modo armonico la personalità.


La Psicomotricità è specifica per diversi ambiti.

Per quanto riguarda l’aspetto educativo – preventivo, essa è rivolta a tutti i bambini fino agli 8 anni circa. Per il bambino costituisce un’esperienza di ricerca che stimola le sue potenzialità e capacità.

All’interno di questi momenti, laddove si manifestino difficoltà, si interviene perché sia superato l’ostacolo e sia permesso il rifluire del normale processo.

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In ambito rieducativo e terapeutico la Psicomotricità è rivolta a bambini in età anche superiore agli 8 anni che presentino difficoltà nella strutturazione dello schema corporeo e dell’immagine di sé, nella comunicazione o negli apprendimenti.

La Psicomotricità offre anche agli adulti la possibilità di affrontare una ricerca personale sulla comunicazione, la relazione, l’espressività somatica e le emozioni, attraverso esperienze di tipo pratico e teorico.

L’espressività e il linguaggio del corpo possono costituire per gli adulti un importante canale di riappropriazione di livelli espressivi e comunicativi, fondamentali per il proprio benessere psicofisico.

Come si può “ascoltare” l’altro se non si può ascoltare se stessi?

La comunicazione non verbale, la relazione tonico-emozionale, servono ad avvicinare all’altro, passando attraverso una migliore percezione di sé.